Il film di chiusura del Festival del Cinema di Venezia 2020, che quest’anno ha premiato Nomadland – con polemiche, è Lasciami Andare, come sempre, fuori gara. Stefano Mordini dirige il film tratto dal romanzo “You Came Back” di Christopher Coake. Nell’ultima serata il festival con Lasciami Andare si tinge di mistero e di dolore.
Marco (Stefano Accorsi) e Anita (Serena Rossi) scoprono di aspettare un figlio. Finalmente un raggio di luce nella vita di Marco, messa a dura prova dal dolore per la scomparsa di Leo, suo primogenito avuto con la prima moglie Clara (Maya Sansa). Improvvisamente, nella vita di Marco e della sua ex moglie, irrompe Perla (Valeria Golino) la nuova proprietaria della casa dove la coppia abitava fino al tragico incidente. La misteriosa donna sostiene di sentire costantemente una strana presenza e la voce di un bambino che tormenta sia lei che suo figlio. Marco si ritrova così combattuto tra i legami del passato e un futuro ancora da scrivere.
Ci sono delle case a Venezia dove il sole, passando attraverso delle fessure, trattiene l’immagine di ciò che incontra e lo riflette sui muri. Il processo è quello della camera oscura. In una di queste case Marco e Clara hanno vissuto e in quell’immagine di un canale d’acqua, attraversato da barche in legno e qualche gondola, si riflette qualcosa di più di un semplice paesaggio. Nelle pieghe della luce, guardando più attentamente, si può scoprire altro. È da lì che la macchina da presa si è mossa alla ricerca del piccolo Leo, per aiutarlo ad andare.
Commento del regista Stefano Mondini a Lasciami Andare.
Un finale che non ti aspetti per un film dalle mille sfaccettature. A fare da sfondo ad una storia cupa e piena di dolore ma anche di speranza, una Venezia in piena acqua alta che dona più atmosfera alla storia.
Desirèe Bernardin
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