Durante un’intervista a The View, Brianne Howey, la star di Ginny & Georgia, ha raccontato che il suo ruolo nella serie di successo di Netflix è basato sulla sua defunta madre, morta più di 10 anni fa.
“Mia madre mi ha avuto a 21 anni, ha avuto mia sorella a 25, e mia madre ha dovuto davvero darsi da fare”, ha detto Howey. “L’ho vista lavorare così duramente che alla fine è diventata una consulente software di grande successo, ma non ha iniziato così”.
“Quindi ogni modo in cui potevamo risparmiare un po’ di soldi, che fosse mentire o invecchiare o accumulare cibo e portarlo al cinema, queste erano le cose che erano molto normalizzate per noi”, ha continuato. “Quindi molte delle scene che penso sarebbero risultate stridenti tra Ginny e Georgia sono state un po’ più normalizzate”.
Continuando la conversazione, la Howey ha ammesso di aver trovato un “nuovo rapporto” con sua madre grazie alla rappresentazione del suo personaggio.
“Ho perso mia madre a causa di un cancro più di dieci anni fa – non so di chi siano le vite che, sfortunatamente, il cancro non ha toccato a questo ritmo – ma è stata una tale benedizione sotto mentite spoglie lavorare allo show e avere questo nuovo rapporto con lei, e pensare a lei in un nuovo modo che è piuttosto creativo e divertente”, ha spiegato.
“Avevo già tanto rispetto per mia madre, ma lavorando e avendo a che fare con personaggi adolescenti, ci sono molte parti di Ginny che riconosco anche in me stessa”, ha continuato Howey. “Ho messo mia madre sotto torchio molte volte”.

La Howey ha anche parlato in dettaglio di Ginny & Georgia e di come la serie affronti vari temi della vita reale, tra cui l’abuso, il razzismo, l’autolesionismo e la salute mentale.
Sottolineando come lo show abbia “un’enorme responsabilità” che “gli scrittori e gli attori sentono ad ogni passo”, l’attrice ha precisato che la serie “lavora a stretto contatto con Mental Health America” per “assicurarsi che non stiamo glorificando qualcosa che non dovrebbe essere glorificato in nessun modo”.
E ha aggiunto: “Penso anche che, soprattutto con le scene di terapia, sia importante riconoscere le parti buone e cattive della nostra umanità. Che ci piaccia o no, il nostro lavoro di attori è quello di rappresentare entrambi i lati, e questo è un po’ quello che ci unisce collettivamente”.
Continuate a seguirci per altre news sulle serie tv!
Chiara
Fonte: PEOPLE
Non dimenticate di visitare la nostra pagina Facebook Survived The Shows, Instagram @survivedtheshows e Twitter @SurvivedShows per rimanere sempre aggiornati!