Buongiorno clan!! E’ finalmente arrivato il momento del nostro appuntamento settimanale preferito con il dramma storico-fantastico targato STARZ, Outlander. Siamo ormai quasi alla fine della stagione, e la tensione è sempre più alta e potente. Sarà finalmente arrivata la pace per i Fraser-MacKenzie? L’episodio di questa settimana, oltre ad essere il penultimo di questa stagione, è importante perchè è stato scritto dalla donna che ha dato inizio a tutto, Diana Gabaldon. Ma ora bando alle ciance, parliamo della undicesima puntata della quinta stagione, intitolata Journeycake.

Attenzione: questa recensione contiene maggiori spoiler sulla undicesima puntata della quinta stagione e parziali riferimenti al quinto libro della saga “The Fiery Cross”
Uno strabiliante episodio che mette chiaramente in mostra i tratti caratteristici della scrittura di Diana Gabaldon, passando da momenti emozionanti a momenti divertenti, attraverso momenti ansiogeni e momenti di passione, per poi finire con momenti che ci lasciano con la mascella per terra dallo shock come solo lei sa fare, e allo stesso tempo un episodio che definirei rivoluzionario, visti i cambi e salti temporali che avvengono a livello di trama rispetto al libro. Insomma, con Outlander non ci si annoia mai, che tu non abbia letto i libri o anche che tu li abbia letti. Una delle cose che più ho amato di questo episodio, ma anche di questa stagione in generale, è proprio questa continua sorpresa e questo lasciare col fiato sospeso, in attesa di sapere di più, anche per coloro che, avendo letto i libri, sono convinti di sapere già come andrà a finire la faccenda. L’episodio segna dei momenti importanti nella storia dei Fraser, come la scoperta che anche il piccolo Jemmy è un viaggiatore nel tempo, o Ian che scopre la verità sulla zia Claire e il viaggio nel tempo, e chi meglio di Diana poteva adattare questi capitoli? Alla creatrice della serie letteraria va inoltre il merito nell’aver riportato sullo schermo alcune scene iconiche, come la scena degli spermatozoi (che personalmente aspettavo da molto tempo), e passionali che da sempre contraddistinguono la serie ma che nelle ultime stagioni erano state accantonate per vari drammi, e lo ripeto per l’ennesima volta, ma ce n’era davvero bisogno. A livello di interpretazione tutti gli attori, inclusi i secondari, hanno dato prova di egualmente grandi qualità recitative a mio avviso, a differenza delle scorse puntate dove c’era sempre una figura che spiccava in particolare. Per non parlare della fotografia mozzafiato, che vede come protagonisti i meravigliosi paesaggi scozzesi che ci fanno sempre sognare da cinque stagioni ormai, anche se vengono camuffati per l’entroterra americana.




Ma andiamo ad analizzare l’episodio nel dettaglio..
Oltre a significare “cibo per il viaggio” in riferimento ai panini al burro d’arachidi e marmellata che Brianna prepara per Claire (e che ora lei preparerà per Brianna) quando decide di partire per tornare da Jamie [nella terza stagione], “Journeycake” ci riporta al tema principale di questa stagione, ovvero che cosa uno sia disposto a fare per proteggere la propria famiglia e la propria casa, ma non solo. Si preannuncia un clima molto teso, tempi di guerra nel North Carolina e questa tematica si ripercuote in vari momenti dell’episodio e su diversi personaggi, ognuno a proprio modo. Si ripercuote su Roger e Brianna, la cui storyline costituisce un po’ il filo conduttore dell’episodio, che decidono a malincuore di riattraversare le pietre e tornare nella loro epoca per permettere a loro stessi e al loro bambino (il quale udite udite si è scoperto essere un viaggiatore) di avere una vita migliore, o per lo meno più sicura che in quel tempo, ma anche su Jamie e Claire, i quali compiono rispettivamente scelte “pericolose” per il bene della loro gente e della loro famiglia, come rifiutare l’offerta dei Brown di entrare a far parte del Comitato di Sicurezza, stuzzicando l’ira dei Brown ma rispettando la volontà di allontanarsi dalla Corona o, nel caso di Claire, come si è visto già all’inizio di questa stagione, utilizzare le conoscenze mediche innovative per aiutare la salute delle persone e informarle, colmando dei cosiddetti taboo, come può essere la contraccezione. Da una prospettiva esterna, anche la stessa azione compiuta dai Brown di rapire Claire, dopo aver scoperto che è lei il famigerato Dottor Rawlings che diffonde consigli medici su come evitare una gravidanza, che gli impediscono di allargare la propria famiglia dopo la fuga della figlia Alicia, potrebbe essere vista come un rischio compiuto per salvare la propria famiglia… peccato che i metodi siano un po’ sbagliati e soprattutto le motivazioni siano un po’ egoistiche, ma purtroppo siamo nel 18esimo secolo e non si può pretendere siano tutti come Jamie Fraser. Nel loro piccolo, la tematica si ripercuote anche sulla storia di Ulisse e Ian. Nel caso di Ulisse, che scopriamo non essere uno schiavo ma un uomo libero che ha semplicemente deciso di rimanere al servizio di Jocasta, l’uomo si sta ora nascondendo in un capanno vicino River Run dopo aver ucciso l’avvocato Gerald Forbes, il quale ha sottoscritto il suo atto di liberazione, per salvare la sua padrona da un vile attacco di quest’ultimo. E’ stato molto emozionante vederlo mentre racconta la sua storia a Jamie e Claire, ribadisce il motivo per cui ha fatto quello che ha fatto e quanto rifarebbe tutto altre mille volte, e capisco perfettamente lo stupore che suscita in Jamie e Claire così tanta lealtà da parte sua. Purtroppo però nella situazione attuale, Ulisse non può rimanere lì a lungo, ed è per questo che viene affidato come compagno di viaggio a Lord John che è in procinto di tornare in Inghilterra. Menzione d’onore al dettaglio di Jamie che regala ad Ulisse la sua copia di “Pamela” così da intrattenersi durante le giornate, che praticamente è una versione invertita della sua storia ahahah. Mentre per quanto riguarda Ian, nonostante l’infattibilità della cosa, anche il suo disperato desiderio di poter viaggiare nel tempo per salvare la sua tragica relazione con quella che era la sua moglie indiana può essere considerato una ripercussione della tematica.
La scena introduttiva all’episodio riassume in una semplice sequenza le due tematiche, passando da un dolcissimo momento familiare con Claire che spiega a Jamie che non può accettare che Jemmy cresca senza aver assaggiato i sandwich al burro di arachidi e marmellata, proprio come quello che lei e Brianna mangiavano sempre nel futuro, ad un momento estremamente triste e toccante con i Fraser che trovano sul loro cammino una baita rasa al suolo da un’incendio con la famiglia che la abitava morta all’interno. Jamie ispezionando uno dei corpi, nota una freccia che infilza il corpo e questo porta il sospetto che gli indiani e di conseguenza il clima nelle colonie si stia riscaldando… Una scena che mi ha emozionato particolarmente in questa sequenza introduttiva è quella in cui Roger trova il corpo completamente bruciato di una ragazza ancora viva e sofferente sotto le macerie. Vedere il giovane MacKenzie, a sua volta in pena, che decide di mettere fine alla sua sofferenza, mentre Jamie pronuncia solennemente una preghiera in latino per alleviare il momento, mi ha commosso molto.

Come si suol dire “iniziamo col piede giusto”. Se c’è una parte di questo episodio, e di questo libro che aspettavo con ansia era proprio quella riguardante le rivelazioni sui viaggi nel tempo. Nel bel mezzo di un momento gioviale in famiglia nel giardino di Fraser’s Ridge, scopriamo che il piccolo Jemmy ha ereditato dai suoi genitori il potere del viaggio nel tempo. Il bambino sta giocando con Ian ad inseguirlo e nel toccare l’opale di Claire, lo sente caldissimo al tatto, a tal punto che si spezza, e canta!!! Nessuno degli altri viaggiatori però è riuscito a spezzare l’opale, il che può far sorgere un solo dubbio: Non è che Jemmy, essendo figlio di due viaggiatori, ha un potere più forte? Lo scopriremo solo vivendo, lol. A questo punto per i MacKenzie è arrivato il momento di prendere una dura, durissima decisione…

Nel frattempo, però, anche qualcun’altro ha delle domande. Come Ian fa presente ai suoi zii, ha imparato a non fare domande quando si tratta di Claire, ma durante la sua permanenza con gli indiani ha avuto modo di riflettere su alcune cose che ha scoperto, anche grazie al diario di Dente di Lontra, l’indiano di cui Claire aveva trovato il teschio nella scorsa stagione. La scena in cui il Giovane Ian, Jamie e Claire leggono le prime righe del diario di Dente di Lontra mi dà ancora i brividi da quando l’ho letta, è stupefacente come Diana abbia saputo incastrare tutte queste storyline tra loro lasciandoci sempre senza parole. Ed è così che Claire racconta ad Ian la verità sulla sua vera identità, così come su Brianna e Roger, che vengono accolte dal giovane Ian con un sorriso e un semplice “Sapevo che eri una fata, zietta”. Lo amo così tanto, in tutta la sua leggerezza e allo stesso tempo la sua saggezza. In questa quinta stagione, abbiamo avuto occasione di esplorare (anche se non del tutto per ora) un nuovo lato del Giovane Ian, più cupo e riflessivo, con continui riferimenti ad un’esperienza molto triste e traumatica vissuta durante il periodo con gli indiani, e in questa puntata ci viene dato un ulteriore indizio quando si precipita da sua cugina Brianna e Claire chiedendo disperatamente se fosse possibile per lui viaggiare nel tempo per sistemare un’eventuale relazione tra marito e moglie. Un momento molto toccante, come ogni scena dal suo ritorno, vederlo così disperato in cerca di qualcosa per riavere indietro qualcosa che è andato distrutto…

Parlando di scene che mi hanno emozionato, ce ne sono alcune in particolare che hanno toccato le corde del mio cuore nel grande flusso narrativo di questa puntata. Sicuramente i vari addii tra i MacKenzie e i loro amici, per non parlare dell’ultimo abbraccio tra Brianna e Claire o Roger che chiede ad Ian di accompagnarli alle pietre e gli lascia i loro terreni, o addirittura il saluto tra Brianna e Lizzie, a dimostrazione di un grande rapporto di amicizia tra le due e un’immensa e reciproca graditudine. Se c’è una scena che continua ad emozionarmi al solo pensiero, nonostante siano passati giorni, è la conversazione tra Jamie e Brianna (la prima dopo tanto!!!) in cui Fraser ha finalmente l’occasione di raccontare alla figlia di Willie, quel figlio illegittimo di cui non ha mai potuto parlare a nessuno e suo fratello, anche grazie al ritratto che Lord John gli ha portato. La sincerità e semplicità di quella scena mi ha sinceramente commosso, per poi farmi crollare quando Jamie ha preso la mano di Brianna, per salutarla,e la ringrazia per “aver reso la sua vita completa”. Un’altra scena particolarmente emozionato è l’ultimo saluto tra Brianna e Lord John, durante il quale i due parlano della recente scoperta di Brianna dell’esistenza di Willie e delle incredibili somiglianze tra i due, e con Jamie, e dell’imminente partenza di John per l’Inghilterra… anche se “la vita è lunga, forse un giorno” potranno vedersi di nuovo. E’ sempre bello vedere scene tra loro due e vedere il loro meraviglioso rapporto pieno di affetto e complicità che si riconferma. Non da meno è anche la scena che vede Roger e Brianna guardare il loro bimbo che va a cavallo con nonno Jamie, e riflettono attraverso frasi non dette su come sarà la vita del piccolo Jemmy lontano dai nonni e come sarà quella di Brianna lontano dai genitori. Breve ma intensa.
Come già accennavo prima, un tratto tipico della scrittura di zia Diana Gabaldon che ha caratterizzato questo episodio è la presenza di scene piene di humour, ma tratte da pezzi di vita reale. Un esempio ne è quella che noi lettori amiamo chiamare “la scena degli spermatozoi”, ovvero il momento in cui Claire mostra a Jamie i suoi spermatozoi al microscopio, oppure la cosiddetta “ultima cena” prima della partenza dei MacKenzie in cui i Fraser mangiano i famosi sandwich al burro di arachidi e marmellata. E’ sempre divertente e scalda-cuore vedere Jamie e Ian, o anche Murtagh ai suoi tempi, che entrano a contatto con nozioni o cose del futuro, e crea quell’ironia spontanea di cui c’è sempre bisogno in alternanza a del sano dramma. Nei libri ci sarebbero moltissimi altri momenti come questi, degni di nota, ma nel frattempo possiamo solo dire: Grazie Diana per aver integrato questi.
Le scene finali lasciano tutti col fiato sospeso e con la mascella per terra, se non anche sull’orlo di un pianto stratosferico, aprendo le danze verso quello che sarà uno dei finali più intensi ed emozionanti di queste cinque stagioni. Da una parte abbiamo lo straziante addio dei MacKenzie e Ian alle pietre e poi quest’ultimo che, sconvolto dopo averli visti scomparire e ancora in rifiuto nei confronti del fatto di non poter attraversare le pietre per sistemare la situazione con sua moglie, si avvicina toccando le pietre in un momento di pura disperazione…. ma non è finita qua. Pochi istanti dopo la prospettiva si sposta su Roger, Brianna e Jemmy, che sembrerebbero essere riusciti nel loro intento di tornare alla loro epoca… o forse no? I due sembrano essere molto confusi, almeno quanto noi, su quanto è appena successo. Le sensazioni provate sono le stesse del viaggio, ma l’ambiente circostante sembra del tutto uguale, e in più in questo momento di confusione vediamo il piccolo Jemmy correre tutto felice verso qualcosa o qualcuno di familiare. Un colpo di scena vero e proprio, che ha lasciato tutti senza parole ma allo stesso tempo pieni di domande, lettori inclusi. Dove saranno finiti i MacKenzie?!
D’altra parte, giusto perché questa prima parte di finale era troppo poco, vediamo i Fraser che fanno i conti con la partenza di Roger, Brianna e il piccolo Jemmy, di cui sentono tremendamente la mancanza, ma contano sul fatto che nel futuro abbiano trovato finalmente il loro posto. Mi ha molto commosso vedere Jamie che cerca di restare forte e rincuorare Claire, nonostante lui stesso senta tremendamente la mancanza della figlia, del genero e nipotino. Qualche settimana più tardi, durante una normale e tranquilla giornata di lavoro, il Ridge viene preso sotto attacco. Si sente un’esplosione provenire dalla distilleria, e poco dopo, proprio mentre Jamie, Fergus e gli uomini del Ridge sono andati a controllare, un gruppo di uomini (che riconosciamo essere dell’esercito dei Brown) irrompe nell’ambulatorio, mettendo fuori gioco tutti i presenti, inclusa Marsali, e rapendo Claire di punto in bianco. Una scena agghiacciante, talmente veloce e piena di azione che non ti lascia nemmeno il tempo di focalizzare il perché tutto questo stia succedendo che ecco che vediamo Claire incappucciata e portata via, il piccolo Germain terrorizzato che avvisa Jamie e quest’ultimo che corre ad accendere la croce di fuoco dichiarando ufficialmente guerra per la vita di Claire. Ho trovato estremamente ad effetto questo finale, come spesso mi è capitato in questa stagione, e mi ha trasmesso ancora più adrenalina di quanta non ne avessi nel libro. Sarà perché vedere e leggere sono due cose diverse o perché il team creativo e gli attori stanno facendo un ottimo lavoro? Si prospetta davvero un finale bomba.
Alla prossima puntata, per il gran finale di questa fantastica quinta stagione!
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