INTERVISTA ESCLUSIVA – Michele Di Mauro racconta l’esperienza in Call My Agent Italia, il suo nuovo film da protagonista Non Morirò di Fame e tanto altro! – VIDEO

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michele di mauro call my agent italia

Pronto, CMA? I migliori agenti dello spettacolo italiano sono pronti per ricevervi tutti dietro le porte della loro agenzia con Call My Agent Italia, nuovissima serie Sky Original per la regia di Luca Ribuoli e la sceneggiatura di Lisa Nur Sultan e Federico Baccamo. Noi di Survived The Shows abbiamo avuto il grande piacere di parlare con Michele Di Mauro il quale ci ha raccontato la sua esperienza di lavoro nella serie, l’approccio ad un personaggio pieno di sfumature come Vittorio, il suo prossimo film da protagonista assoluto Non Morirò di Fame e tanto altro. Date un’occhiata all’intervista completa nel video qua sotto!

Cosa ti ha affascinato di più del personaggio di Vittorio e in generale della serie e ti ha spinto a dire sì a questo progetto?

MICHELE DI MAURO: Beh, intanto avevamo tutti visto la serie francese molto prima di sapere che c’era la possibilità di fare quella italiana ed eravamo – dico eravamo perché parlo del cast che poi dopo è entrato dentro quella italiana – tutti entusiasti di questa serie per la scrittura, la leggerezza, l’ironia e per la bravura degli interpreti, della regia. Insomma un pacchetto meraviglioso.

E tu pensi sempre, ‘beh, essere dentro una roba così sarebbe bello, no? Ehhh’. Poi dopo senti quelle cose stucchevoli tipo, ‘Eh, ma in Italia.. però sta roba qua non si fa. Siamo all’altezza poi. No, cioè?’. E non dico che sia vero, ma è raro trovare soddisfazione piena in una serie pensata, prodotta in Italia, però poi abbiamo un sacco di tempo davanti per poterlo fare al meglio. Per cui quando è successa la possibilità di fare dei provini, perché poi abbiamo fatto tutti dei provini per entrare nel cast, ci abbiamo provato e per una volta non non c’era la spada di Damocle della star o dell’attore conosciuto che ti avrebbe preso la parte, perché quelli dell’Agenzia in qualche modo non potevano essere attori già rinomati.

Sennò avrebbero fatto gli agenti di se stessi e quindi non era più niente credibile. Quindi questa cosa di avere un passo indietro rispetto alla notorietà in qualche modo ci ha avvantaggiati per una volta e da lì in poi è stato molto bello, faticoso anche come sempre il nostro lavoro, anche se sembra p si ha un’impressione che sia tutto divertimento e lustrini e feste no? Invece c’è la fatica classica che si fa per un lavoro così complicato.

michele di mauro call my agent italia
Michele di Mauro in Call My Agent Italia – Credit: Sky

Per tutti coloro che invece non hanno ancora iniziato la serie Call My Agent Italia per un qualsiasi motivo, come la descriveresti?

Se vuoi sapere cosa succede tra gli uffici e i corridoi di una grandissima agenzia di cinema e televisione italiana e vuoi ficcare il naso nel lavoro degli agenti e degli attori e dei loro parenti. Guarda questa serie e ti divertirai e troverai risposte alle incognite sul mondo del lavoro settoriale e delle agenzie.

C’è qualche sfumatura del personaggio di Vittorio che rivedi in te stesso? Dove siete più simili, secondo te, e dove siete diametralmente opposti?

Direi che fondamentalmente siamo diametralmente opposti. Nel senso che io sono abbastanza fuori dalle righe, no? Sono molto poco elegante in senso classico, non ho niente a che fare con il diritto e l’avvocatura. E poi sto comunque dall’altra parte della della barricata. Tuttavia, in quanto attore e in quanto a conoscenza del mondo delle agenzie, è stato interessante capire, per esempio, come trasferire certi sentimenti attoriali in un personaggio che di solito sta dall’altra parte della scrivania.

Poi noi rappresentiamo degli agenti molto particolari, leggermente al limite della fantascienza, no? Penso non esista, almeno in Italia, un’agenzia come la CMA. Un’agenzia così grande, così mangia tutto. Se esistesse la CMA non ci sarebbe più nessun’altra agenzia con un margine di azione decente perché avendo tutti quei talent a disposizione, insomma..

[Per quanto riguarda le somiglianze invece] La cosa più evidente – Naturalmente parliamo di un lavoro in cui ogni volta tu metti qualcosa di te inconsciamente, e poi ci sono delle cose che automaticamente sono a disposizione – è che io ho una figlia, per esempio, di 25 anni e nella serie mi ritrovo ad averne una più o meno di quell’età lì, poco meno, avuta in circostanze anche molto particolari. Tra l’altro anche nel film Non Morirò di Fame ho una figlia molto più piccola però, di 16 anni. Quindi mi stanno dicendo che sono pronto per fare i papà maturi.

Michele Di Mauro – Foto: Erica Fava
Production & Styling: Romina Piperno
Grooming: Giorgia Palvarini x Simone Belli Agency
Look: Blazer Valentino, Pantaloni Prada, Gioielli Indigeno
Location: Studio Vasta

Una particolarità della CMA è proprio la presenza di tutte queste personalità importanti tra i clienti dell’agenzia e la serie include puntate incentrate su singole personalità del mondo dello spettacolo italiano. Quale di questi episodi ti ha colpito di più o è stato più divertente da mettere in scena?

Nei sei episodi ho avuto a che fare in maniera più grossa, diciamo, con Matilda De Angelis, perché la sua puntata è quella che mi riguarda molto più da vicino. La conoscevo per averla vista, ma non come persona ed è stato un bell’incontro perché ho visto una generazione di attori professionale, molto intrigante, precisa, seria, presente ma allo stesso tempo anche molto tranquilla, disinvolta e pronta a qualsiasi cosa, che è una cosa che normalmente trovi in quelli che hanno settant’anni. Per cui mi ha molto colpito lei.

Michele di Mauro e Matilda De Angelis in Call My Agent Italia – Credit: Sky

Poi vabbè, è stato molto divertente e particolare avere a che fare con Paolo Sorrentino. Con cui in un attimo siamo entrati dentro una clip virale, che è quella del monologo sulla scuola e sull’educazione. La sua presenza e anche la scrittura di quell’episodio è stata molto particolare.

Non ho ancora visto gli ultimi due episodi, però, per esempio, l’episodio con Corrado [Guzzanti] ha per me comunque anche un’altra cosa importante, perché con Corrado condividiamo oramai da un po’ di anni anche un altro set che è quello de I Delitti del Barlume. Dove facciamo per fortuna due cose completamente diverse, io un imbecille, una specie di vicequestore che è diventato poi dopo un capo della polizia, un ministro degli Interni, insomma un idiota e lui un altro tipo di idiota, un assicuratore Veneto, Paolo Pasquali, e là ci siamo divertiti molto e trovandoci qui insieme abbiamo avuto questa l’opportunità di metterci uno di fronte all’altro con completamente altri panni.

Nonostante ci troviamo ormai ad un passo dalla fine di questa prima stagione non abbiamo ancora notizie ufficiali circa un rinnovo o meno della serie. Quali sono le tue speranze per una potenziale seconda stagione di Call My Agent Italia? Cosa vorresti vedere per Vittorio?

Dunque, ufficiosamente abbiamo la conferma. E’ ufficioso ma possiamo anche cominciare a pensare di dirlo. La seconda stagione dovrebbe esistere e noi dovremmo cominciare a girarla a maggio, ecco. Abbiamo l’opzione per fare tutte e quattro le stagioni della serie originale e poi il fatto di poterle realizzare davvero dipende un po’ da tutto quello che sappiamo tutti, ma diciamo che la seconda sta per essere pensata. Dovrebbe essere in fase di scrittura immagino, e quindi ognuno di noi fa i suoi pronostici sulle partecipazioni perché poi sta anche lì il divertimento, è persino intrigante sapere dagli spettatori chi si immaginano di poter vedere all’interno dei prossimi episodi.

Nel mese di Febbraio esce questo nuovo film che ti vede protagonista dal titolo Non Morirò di Fame. Parlaci un attimo di questo progetto. Qual è l’elemento del personaggio e della storia in generale che ti ha conquistato di più?

Intanto mi hanno offerto un film in cui faccio il protagonista e questo non era mai successo. È una ragione molto valida per essere interessato a fare un film e in realtà poi la sceneggiatura era bella. Mi è piaciuta molto e certe profondità, certi abissi del personaggio anche di più. Nel film io interpreto Pier, un ex chef stellato caduto in disgrazia per una sua follia personale, che rientra poi in Italia dopo essere fuggito per un paio d’anni ed essere diventato una specie di barbone, insomma, un clochard. Ritorna perché sua moglie muore e anche lì ritrova una figlia sedicenne con cui fare i conti. E quindi questa storia in cui recuperare rapporti e recuperare un senso dell’esistenza, recuperare la filosofia che vive intorno a quel lavoro lì mi intrigava molto, mi è piaciuta e infatti poi così è stato. Mi sono molto divertito.

In più c’era un secondo motivo fantastico per cui fare questo film ed era la presenza di Jerzy Stuhr. Non sto neanche a dire perché, insomma. Ho incontrato una persona, un’artista veramente di grande rilievo e questo è impagabile ai nostri tempi.

C’è un discorso sullo spreco alimentare e quindi gira intorno anche a una questione molto importante anche dal punto di vista sociale, politico. Insomma, che ci riguarda molto da vicino, per cui in più, c’era anche questa questa dimensione di cui tener conto e farsi anche un po’ promotori.

Non Morirò di Fame – un film di Umberto Spinazzola – con Jerzy Stuhr e Michele di Mauro

Negli anni scorsi hai avuto anche modo di partecipare a un progetto Rai che è rimasto un po’ nel nel cuore di tutti, ovvero L’allieva. Cosa ti porti dietro da quell’esperienza e dal personaggio che hai interpretato?

Beh, sono passati un pochino d’anni. Io ho fatto la prima e la seconda stagione, ma non ho fatto la terza. Intanto il regista è lo stesso di Call My Agent, Luca Ribuoli, che forse ha pensato a me per fare il provino di Vittorio, perché ci conoscevamo da quell’esperienza. Il personaggio che facevo era il commissario di polizia, insomma Vice questore, come si dice adesso, non di certo uno dei protagonisti però con una sua bella dimensione. Anche lì c’era un bel lavoro di squadra e ricordo molto bene, con piacere, il rapporto con Alessandra Mastronardi e naturalmente con il mio amico Lino Guanciale che poi da lì, dall’Allieva, ha fatto e sta facendo un percorso meraviglioso. Ci siamo incrociati spesso e apprezzo quello che fa. Poi anche lui è una persona molto, molto bella.

Alessandra Mastronardi e Michele di Mauro ne L’Allieva, regia di Luca Ribuoli, Rai Fiction

L’intervista con Michele Di Mauro è stata condensata per questioni di chiarezza e lunghezza. Trovate l’intervista completa nel video in capo all’articolo!

Call My Agent Italia è disponibile in streaming su NOW TV e Sky On Demand. Non Morirò di Fame, sempre con Michele di Mauro, debutta nelle sale questo Febbraio.

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Chiara

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