Bindu De Stoppani: “Era importante per me mai cadere nella superficialità con Guida Astrologica per Cuori Infranti” – VIDEO INTERVISTA

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Per creare una serie così originale ma veritiera, ci vuole una mente che non ha paura di rischiare con temi non scontati, una narrazione diversa e una comicità che parta dal dramma. Questo è il caso di Bindu De Stoppani, regista e sceneggiatrice, nonché creatrice del piccolo gioiellino di Netflix, Guida Astrologica Per Cuori Infranti.

Noi di Survived The Shows abbiamo avuto il grande piacere di intervistare Bindu De Stoppani, regista e creatrice di Guida Astrologica per Cuori Infranti, e discutere con lei le numerose sfide che si celano dietro la realizzazione di un adattamento e i suoi momenti preferiti.

Ripercorrendo la genesi del progetto, Bindu De Stoppani ci racconta di essere “inciampata quasi per caso” nel libro di Silvia Zucca in un’autogrill durante un viaggio da Napoli a Milano due estati fa. Stava cercando qualcosa di leggero e spensierato da leggere e la copertina l’ha subito colpita. Per non parlare del titolo intrigante, “Guida Astrologica Per Cuori Infranti”. Da sempre intrigata dal tema dell’astrologia, Bindu sottolinea come pagina dopo pagina si sia innamorata del personaggio di Alice Bassi e di conseguenza del libro. Lì è scattata la scintilla, e l’idea di adattarlo in una serie TV.

“Il libro di Silvia è già scritto molto cinematograficamente. Nel senso che i suoi dialoghi, il suo ritmo, leggendo già mi sono sentita come se stessi guardando una serie TV. Dunque Silvia ha già questo ritmo nel suo linguaggio.

Ovviamente adattare un libro di oltre 400 pagine in 12 episodi di due stagioni è un lavoro complesso perché bisogna fare certe scelte, decidere se tutti i personaggi sopravvivono, ci sono, vengono amalgamati. Poi c’era tutto l’elemento di Alice. Perchè nel libro la sua voce interiore è molto comica ma molto densa – c’è tanta narrazione interna – e ovviamente in un episodio di 30 minuti non puoi solo spiegare quello che Alice sta pensando, devi mostrarlo.

[…] Poi Silvia ha scritto questo libro nel 2014. Ci sono stati tanti cambiamenti soprattutto nel campo delle donne e avevamo necessità di spingere un po’ la discussione in avanti con certe scelte.”

Bindu De Stoppani sull’adattamento del libro di Silvia Zucca
Foto: Instagram / @bindu_films

Bindu sottolinea quanto importante fosse per lei cambiare la narrazione portando in scena una storia di solidarietà femminile e il bisogno di un’altra visione. “Perchè noi donne, come dice anche un personaggio nella seconda stagione, siamo sempre messe una contro l’altra” spiega la regista. “C’è sempre la sensazione che non ci sia abbastanza spazio per noi all’interno di una discussione, di un lavoro…”

“Spesso nelle nostre storie ci sono una donna contro l’altra. Secondo me bisogna cambiare questa narrazione perchè viene da una narrazione antica. Narrazione che si basa attorno alla principessa e alla strega, alla mamma e alla matrigna. Secondo me noi dobbiamo entrare in un’altra visione, dobbiamo entrare in una nuova narrazione femminile. Una delle nostre vulnerabilità è quella di poter accettare la vulnerabilità in un’altra senza vedere un’altra donna come una nemica. Ma accettare che siamo tutti comunque insicuri, siamo tutti sensibili. Abbiamo tutti le nostre insicurezze, le nostre voglie, le nostre paure. Una volta accettato questo riusciamo ad essere molto più forti, perchè possiamo lavorare insieme, fare squadra.”

Bindu De Stoppani sulla solidarietà femminile in GAPCI

Un altro elemento che ha fatto innamorare tutti noi spettatori di Guida Astrologica per Cuori Infranti è senza dubbio la gamma di sfumature che caratterizzano i personaggi. Bindu racconta quanto fosse importante per lei cambiare quella che è una narrazione troppo tradizionalista, che vede tutto come nero o bianco, buono o cattivo. Questo è stato possibile introducendo personaggi come Carlo, ad esempio, il quale fondamentalmente è buono d’animo, ma fa le scelte sbagliate guidato dalle proprie insicurezze.

Qual’è stata una scena divertente da girare e quale invece una che ha dato maggiori difficoltà?

Per quanto riguarda le scene divertenti, Bindu nomina come la più divertente in assoluto da girare quella del travaglio di Cristina in auto con Alice e Carlo che le seguiva in bicicletta. Scena pianificata nel minimo dettaglio con stunt e tutto, e dove tutti loro, sia attori che produzione, si sono divertiti come pazzi. Anche la serenata di Carlo a Cristina è stata, a detta della De Stoppani, esilarante, con Alberto Paradossi che ha scritto di suo pugno il testo della serenata nei panni di Carlo.

In termini di difficoltà, invece, è “difficile dirlo” perchè come sottolinea la regista, ogni giorno è diverso sul set, quindi ogni giorno ci sono vari problemi, tra il tempo metereologico, il COVID e la salute degli attori.

Foto: Instagram / @bindu_films

“L’elemento più difficile era proprio gestire due stagioni durante un anno di COVID. In particolare la prima stagione l’abbiamo girata durante zona rossa, zona arancione, quindi era tutto molto restrittivo. E in un certo senso porta chiarezza, perchè eravamo proprio una squadra dove non potevamo disperderci per la sicurezza di tutti, ma porta anche la tensione del non sapere se si può girare il giorno dopo.”

Bindu de Stoppani sulle difficoltà nel girare GAPCI
Parlando dei personaggi che sono stati più interessanti e/o più belli da dirigere, Bindu si sente davvero in difficoltà a scegliere tra i suoi figli.

Tutti i personaggi, secondo la regista, hanno delle caratteristiche variegate e quindi qualcosa che le interessa e la intriga. A lei piace molto la profondità, la non-scontabilità, ed è per questo che spingeva sempre ogni attore a non prendere la decisione facile.

“Io lavoro molto seriamente con gli attori […] Sono molto seria. Anche io vengo da un background di recitazione, ho studiato recitazione qui in Inghilterra per tre anni, quindi ho proprio uno studio e un modo di analizzare le scene, anche in una romantic comedy, dove magari l’opinione è ‘sì, ma tanto è divertente’, però era importante per me mai cadere nella superficialità. Anche nella comedy, sempre avere… credo che la comedy più divertente sia quella che proviene dal dramma. […] Allora spingevo sempre gli attori a pensare al dramma, al dilemma, a pensare a cosa volevano nella scena, a cosa pensavano, a dargli sempre il pensiero negli occhi… il sottotesto, abbiamo lavorato sul sottotesto moltissimo!”

Bindu de Stoppani
Un elemento chiave della narrazione usata nella serie è il punto di vista. Secondo Bindu De Stoppani, si sarebbe potuta creare una serie dal punto di vista di qualsiasi altro personaggio e dinamica di coppia.

Chissà cosa si sarebbe potuto raccontare di più con puntate da un’ora… però allo stesso tempo, come sottolinea Bindu, il format funzionava per questo tipo di narrazione e in questo senso la regista può dirsi “orgogliosa” che siano stati così coraggiosi da mantenere il tutto più stretto, più dinamico, senza indugiare troppo su alcuni temi o storie.

“Secondo me è molto importante il punto di vista e la decisione di come raccontare una storia – da che punto di vista uno la racconta. Dunque non so se ho una necessità di riesplorare certe dinamiche però è una domanda interessante e credo che la storia potrebbe essere diversa vista da qualsiasi altro punto di vista. […] Ed è la bellezza delle storie visive perchè è tutto sul punto di vista”

Bindu De Stoppani

Come ricordi dal set, Bindu ci mostra di essersi portata a casa il ciak del primissimo episodio, e aver regalato al cast e la produzione al termine delle riprese delle stelline che si illuminano. Un pensiero stellare che gli ricordasse quest’esperienza.

Foto: Instagram / @bindu_films

Ci svela anche come avrebbe voluto prendere molte cose dalla casa di Alice, data la libera ispirazione al suo stile per quello del personaggio. Per altro, la costumista Giulia Chiaretti le ha regalato alcuni vestiti del guardaroba della protagonista. Bindu racconta inoltre quanto si sono divertite molto a creare insieme il guardaroba della serie, rendendolo un po’ pop, un po’ anni 80/90. Per non parlare dei set, che hanno azzeccato la sua visione.

Ripercorrendo le origini della sua passione per la regia e sceneggiatura, Bindu De Stoppani ricorda come fin da piccola amasse scrivere le proprie storie ma non si sentiva rappresentata in questo ambiente.

Sin da bambina, Bindu De Stoppani aveva una visione ben precisa di come voleva raccontare le proprie storie, che le scriveva. Da teenager, racconta di aver fatto un sacco di video ancora in epoca pre-digitale con i suoi amici in cui faceva di tutto, recitava, scriveva, dirigeva, montava. Allo stesso tempo però, la poca rappresentanza femminile nell’ambiente la demoralizzava e non la stimolava ad andare fino in fondo cercando di farlo diventare un mestiere.

“Non vedevo persone come me rappresentate in questo ruolo, da regista, o meglio IL regista. Era sempre maschile. Dunque non è entrato nella mia coscienza come una possibilità di lavoro in quest’industria. Non vedevo persone come me che potevano ispirarmi […] Dunque il mio in è stato nella recitazione. Perchè almeno lì vedevo persone come me di fronte alla telecamera”

Bindu De Stoppani

Il suo percorso ha preso il via con la recitazione, studiando a Londra, dove ha recitato in vari film, programmi televisivi e produzioni teatrali. Solo in seguito a tutte queste esperienze è diventata poi una regista prima teatrale e poi, ritornando sempre alla sua passione per il cinema, ha preso coraggio e ha iniziato a dirigere cortometraggi e così via.

“Il racconto deve appartenere a tutti e le storie non devono essere raccontate solo da un genere. Secondo me, dobbiamo raccontarle da tutti i generi, per fare sì che ci sentiamo tutti rappresentati nelle storie che noi vediamo. Questo lo sto imparando sempre di più, l’ho imparato”

Bindu De Stoppani
Che consiglio darebbe Bindu De Stoppani a coloro che cogliono intraprendere la carriera del regista/sceneggiatore?

A tutti coloro che magari non si sentono all’altezza del ruolo, Bindu grida un enorme “Bah! Fallo! Non sentirti limitato/a”. Secondo la sua visione, ma anche la nostra, oggi giorno si può esplorare questo mondo di storytelling visivo in modo molto più ampio rispetto al passato, con strumenti più avanzati e precisi.

“[Oggi] c’è molta più opportunità per creare, fare, esplorare, provare, fare errori… e ci sono tante tante opportunità per condividere il proprio lavoro. Ci sono le piattaforme, Youtube… Dunque direi, a qualcuno che vuole iniziare in questo mestiere, CREA CREA CREA! FAI FAI FAI! Perchè più fai, più impari, più impari e più diventi bravo”

Bindu De Stoppani a chi vuole intraprendere la carriera da regista/sceneggiatore
Foto: Instagram/@bindu_films

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Chiara

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