Nonostante Abby possa sembrare a volte superficiale, scontrosa e un po’ guastafeste nelle relazioni coi propri amici, in realtà cela un animo ben più sensibile e pieno di preoccupazioni. Noi di Survived The Shows abbiamo avuto il grande piacere di parlare con Katie Douglas degli aspetti che più la affascinano del personaggio di Abby e le più grandi sfide interpretative per lei in Ginny & Georgia 2. Date un’occhiata all’intervista completa qui di seguito!
Qual è stato l’elemento principale del personaggio di Abby e della serie in generale che ti ha affascinato di più e che ti ha convinto ad unirti a Ginny & Georgia?
KATIE DOUGLAS – Ho fatto prima il provino per altri personaggi, e in realtà sono stati i creatori a decidere che Abby sarebbe stato il ruolo migliore per me. Quello che amo di lei è che tutti i miei personaggi preferiti sono personaggi molto imperfetti e che prendono tutte le decisioni sbagliate. Lo trovo molto interessante, ma per quanto riguarda la seconda stagione, credo che ci sia una sorta di ripresa e vediamo Abby che accetta l’inevitabilità della sua infelicità e si permette di essere nel momento presente, il che le evita di decostruire l’interiorità di chi è come persona e, di conseguenza, quell’esperienza si presta a essere una versione molto autentica e spensierata di se stessa.
C’è qualche caratteristica del personaggio di Abby in cui rivedi te stessa a livello personale?
Penso che siamo molto simili nel fatto che probabilmente non siamo nemmeno consapevoli di molte delle nostre cattive abitudini e dei nostri problemi. Onestamente ho l’impressione che Abby non faccia caso ad alcune dismorfie corporee che sta vivendo e ai suoi problemi alimentari perché, per esperienza, quando succede qualcosa di veramente disgustoso, sta succedendo qualcosa di veramente brutto. L’ultima cosa che si vuole fare è parlarne e io la sto evitando in questo modo e vedo che anche lei lo fa. Detto questo, siamo molto diverse, soprattutto nel modo in cui lei interagisce con le persone. Ha un senso dell’umorismo davvero fantastico e credo che trovi molto umorismo nel mettere un po’ in difficoltà le persone, cosa che adoro. È solo che a me non viene naturale. Ma conosco molte persone che sono così e penso che sia affascinante, ma non è assolutamente da me.
Per tutti coloro che non hanno ancora visto la seconda stagione, come descriverebbe Ginny & Georgia seconda stagione in sole 3 parole?
Emotiva, sempre divertente e che apre alla discussione.
La seconda stagione è stata molto dura per Abby. Si trova a dover riconquistare la fiducia dei suoi amici e imparare ad accettare se stessa e il suo corpo per ciò che è. Come ti sei approcciata a questo arco narrativo?
Penso, ad essere onesti, con un po’ di compassione e attingendo alla mia esperienza personale. Come ho detto, credo che Abby si trovi in un momento in cui – la cosa che amo di lei è la fiducia in se stessa e la sua accettazione del tipo: “Beh, tutto fa un po’ schifo, quindi tanto vale andare a fumare erba”. Penso che sia all’altezza della situazione in molti modi. E’ un’ottima persona. Detto questo, ho affrontato la cosa con molta… compassione, perché ho avuto a che fare con persone che si sono immedesimate nel mio personaggio a causa di molte delle cose difficili che ha dovuto affrontare e credo che sia importante ricordare e rappresentare che, soprattutto in momenti come questo, in cui le persone sono sole e si sentono sole, volevo solo essere presente per quelle persone e va bene essere soli. È normale essere soli e si può ancora essere se stessi in questo modo.
Se avessi la possibilità di interpretare un altro personaggio della serie, al di fuori di Abby, quale sceglieresti e perché?
Bella domanda. Nikki Roumel, che interpreta la più giovane Georgia, che è la protagonista della storia più bella. Nessuno potrebbe mai fare il lavoro che fa lei con quel personaggio.
Oltre a Ginny & Georgia, lei sarà anche protagonista di un progetto molto interessante su Lifetime, The Girl Who Escaped: The Kara Robinson Story. Come si è avvicinata a questo ruolo e come è stato lavorare a questo progetto?
Sono una persona che è sempre stata molto interessata e affascinata dai veri crimini. Quindi, quando si presentano lavori come questo, sono molto, molto ansiosa di accettarli, in quanto provengo da un luogo molto, come dire, nerd. Ma credo che più di ogni altra cosa, vorrei davvero che le persone conoscessero Kara Robinson Chamberlain, la vera sopravvissuta, perché è una sostenitrice della risposta al trauma e fa un lavoro davvero incredibile che è davvero importante. L’idea che mi ha spinto ad accettare questo ruolo è stata quella di raccontare questa storia e di far luce su qualcosa di molto importante e su qualcosa che molte persone potrebbero sentirsi sole e vorrei che le persone scoprissero la sua piattaforma da tutto questo.
L’intervista con Katie Douglas è stata condensata e rielaborata per una maggiore chiarezza. Potete vedere il video completo dell’intervista in cima all’articolo!
La seconda stagione di Ginny & Georgia è disponibile in streaming su Netflix.
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Chiara
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