INTERVISTA ESCLUSIVA – Valerio Di Benedetto racconta la sfida nel portare sullo schermo Patrizio Peci ne Il Nostro Generale! – VIDEO

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valerio di benedetto

Noi di Survived The Shows abbiamo avuto il grande piacere di parlare con Valerio Di Benedetto, uno dei protagonisti della nuova serie Rai, Il Nostro Generale, che ci ha portato dietro le quinte del progetto e le sfide che ha dovuto affrontare per vestire al meglio i panni di Patrizio Peci. Trovate l’intervista completa qui di seguito!

Qual è stato l’elemento del personaggio di Patrizio Peci e della serie in generale che più ti ha affascinato e che ti ha poi convinto a unirti a Il Nostro Generale?

VALERIO DI BENEDETTOSicuramente approfondire un periodo storico che non conosco. Perché, come diceva giustamente Castellitto in conferenza stampa, i nostri libri di testo a scuola, di storia, si fermano subito alla fine della Seconda guerra mondiale. Quindi, a meno che uno non è un appassionato del decennio di piombo o approfondisce in altri modi. Io conoscevo, ma non abbastanza bene come poi ho avuto modo approfondendo il personaggio di Patrizio Peci e tutto quello che ci girava intorno in quel periodo, quindi sicuramente questo mi ha spinto ad avere appunto un interesse per questo progetto, ma soprattutto la possibilità di interpretare una persona realmente esistita e quindi fare un lavoro anche non tanto di nemesi, ma di avvicinamento sempre di più al personaggio di Patrizio Peci.

Per tutti coloro che non hanno ancora iniziato Il Nostro Generale, come descriveresti la serie in 3 parole?

Appasionato. Accurato. Travolgente.

A livello attoriale, secondo te qual è stata la più grande sfida che hai affrontato nell’interpretare Patrizio Peci?

Beh, sicuramente il dialetto. Ho provato a riprodurre ed essere sempre più fedele a quella che è, diciamo, una sporcatura del marchigiano, perché a Roma, mi aveva detto nell’intervista Giordano Bruno Guerri, che lui non aveva un forte accento marchigiano. Tra l’altro lui si trasferisce a San Benedetto del Tronto quando già ha 9 anni e quindi diciamo non ha sin da piccolo questo accento molto forte e magari poi è mischiato con altre inflessioni che non sono proprio sambenedettesi.

Poi [l’altra sfida è stata] cercare di dare una peculiarità corporea o meglio una specifica corporea proprio in termini di gestualità e ho cercato di lavorare principalmente sulla camminata. Quindi una camminata in avanti nervosa, nervo voluta e soprattutto guardinga, perché da un momento all’altro sarebbe potuto essere arrestato, fermato e sicuramente la sfida è stata questa, cioè cercare una camminata che fosse adeguata.

E poi mentre giravamo a Torino, dove abbiamo incontrato delle persone che al tempo stavano nell’arma e avevano partecipato all’arresto di Peci, mi hanno confermato che la camminata che che io proponevo era la stessa che aveva lui.

Valerio Di Benedetto. Foto di Maria Vernetti

Se avessi la possibilità di scegliere un altro personaggio che ti piacerebbe interpretare ne Il Nostro Generale, a parte Patrizio Peci, quale sarebbe e perché?

Sicuramente il personaggio di Nicola, interpretato da Antonio Folletto, che ha un excursus molto interessante in termini proprio di viaggio del personaggio. Ma ce ne sono tantissimi, anche lo stesso Girotto, che interpreta Daniele Mariani, bravissimo, cioè un personaggio specifico che fa il suo. Devo dire che la cosa bella di questa serie è che i personaggi hanno tutti una loro tridimensionalità, un arco narrativo all’interno della serie.

Oltre a questa nuova serie, hai preso parte anche ad un altro importante progetto Rai Fiction che è Nero a Metà. Qual è il ricordo che ti porti più nel cuore di quell’esperienza e del lavoro fatto su un personaggio come quello di Lisi?

Il personaggio di Lisi è un personaggio un po’ scomodo, perché diciamo non è un’antagonista, però è uno che magari non si assume la responsabilità fino in fondo di avere una figlia, poi ci ripensa – diciamo che è abbastanza tormentato e quindi è stato interessante andare a indagare rispetto a questo aspetto del personaggio.

Sicuramente quello che mi porto dietro, sempre dai set, oltre alle esperienze in sé, le cose più belle sono sempre i rapporti umani. Ho legato tantissimo sia con Miguel Gobbo Diaz, con Alessandro Sperduti e poi con Andrea Lombardi, che però fa parte del cast più tecnico. Queste cose sono quelle che poi mi piace ricordare di un set rispetto magari alle scene. La scena più divertente e più assurda e anche più difficile che ho girato su Nero a Metà è stata la scazzottata con Alessandro Sperduti. Con gli stunt provavamo a farla sempre più veritiera, io avevo sempre paura di colpirlo, quindi è stata veramente abbastanza concitata, però ci siamo divertiti.

Il Nostro Generale va in onda con i nuovi episodi ogni lunedì sera su Rai1.

L’intervista con Valerio Di Benedetto è stata condensata e rielaborata per una maggiore chiarezza. Date un’occhiata al video con l’intervista completa in cima all’articolo!

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Chiara

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